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La rete è adeguata per il video?

Venerdì 29 Agosto 2014 10:51

All'interno di uno dei servizi online, cui sono iscritto per tenermi aggiornato sul dibattito tecnologico del settore, ho ricevuto un articolo dal titolo "Preparing your network to support video".

Tale titolo mi ha incuriosito, rendendomi conto che può essere un problema molto importante per chi desidera avvalersi di sistemi di comunicazione multimediali poter avere gli strumenti per una scelta corretta.
Ho suddiviso in due parti questa breve nota. Nella prima parte ho sintetizzato l'articolo di cui sopra a cui rimando per un eventuale approfondimento visto che contiene anche un interessante video sulla problematica trattata e una seconda parte in cui descrivo la soluzione adottata nel sistema Business Communication System di Alceo sistema totalmente sviluppato da Alceo di cui sono il titolare e che da anni proponiamo sul mercato (in particolare l'applicazione già descritta in questo Forum)

bullet-arancio PRIMA PARTE
Preparing your network to support video

Quando si intende utilizzare comunicazioni video, la più importante domanda a cui devono rispondere le aziende è se la loro rete è adeguata o meno.
Irwin Lazar, vice presidente e direttore del servizio di Nemertes Research, afferma che il video è il "peggior" tipo di traffico da portare in rete, in quanto richiede latenza minima e un sacco di banda della rete.
Ma ci sono varie opzioni disponibili alle imprese per assicurarsi che i requisiti video siano soddisfatti.
Nel webinar, l'autore illustra cinque soluzioni disponibili alle imprese per risolvere l'enigma video senza far collassare la propria rete.

La prima opzione è quella di aumentare la larghezza di banda.
Per ridurre la larghezza di banda le imprese possono trarre vantaggio dall'utilizzo di codec video standard come l'H.264 e ancor meglio attraverso l'uso di applicazioni con codec "scalabili".
Le imprese dovrebbero anche guardare ai prossimi standard come H.265 e pianificare gli aggiornamenti del Wi-Fi visto il maggiore utilizzo del video mobile.

La seconda opzione che hanno le imprese è quella di ottimizzare la larghezza di banda di rete di cui dispongono.
L'ottimizzazione spesso consente alle aziende di verificare se stanno riservando sufficiente larghezza di banda per le diverse applicazioni. Ottimizzare significa essere in grado di rispettare i requisiti di larghezza di banda per il video e nello stesso tempo proteggere le altre applicazioni dall'impatto video sulla rete.

La terza soluzione a disposizione delle imprese è la virtualizzazione del desktop.
Le imprese possono utilizzare una infrastruttura di desktop virtuale (VDI) per garantire la trasmissione video. Il terminale VDI può contenere un chip DSP per la voce e video, incapsulare localmente e poi incorporare il video in un flusso che va di nuovo al VDI o client locale.

La quarta soluzione è quella di utilizzare fornitori di servizi di terze parti per la gestione video. Molte imprese fanno del loro meglio per gestire correttamente applicazioni video ma spesso non hanno competenze interne e quindi preferiscono rivolgersi a fornitori di servizi.
Alcuni provider si concentrano in particolare sulla gestione del video, mentre altri includono la gestione complessiva di servizi di Comunicazione Unificata.

La quinta soluzione è quella di sviluppare una strategia di mobilità proattiva.
L'utilizzo dei device mobili sta diventando il settore più importante per il video.
Molti dipendenti arrivano nella loro organizzazione di lavoro con i propri dispositivi mobili.
Le imprese che adottano BYOD si rendono conto che l'area di maggior investimento è l'aggiornamento della loro rete Wi-Fi.
Queste imprese hanno ammesso che se non anticipano tale adeguamento dellavideo rete loro infrastruttura Wi-Fi la loro rete rischia di essere "sopraffatta" dalla domanda di Video Mobile.

Per saperne di più su come preparare la rete per il video, come selezionare un provider di servizi gestiti, e i vantaggi della gestione dei dispositivi mobili quando si utilizza il video suggerisco di consultare questo link.

bullet-arancio SECONDA PARTE
Non tutti i sistemi di Comunicazione Unificata sono eguali, la risposta Alceo al corretto dimensionamento della rete

Nel sistema proposto da Alceo Business Communicatrion System (BCS) tutta la segnalazione SIP, sulla base degli RFC del protocollo stesso, passa obbligatoriamente attraverso le varie istanze di SipProxy facenti parte dell'installazione.
Ciò consente al sistema di conoscere quando inizia e quando finisce una sessione e anche quali media (audio, video, ecc) sono coinvolti nella sessione.
E' stato perciò realizzato un modulo di BCS di Call Admission Control (CAC) al quale tutti i SipProxy comunicano i dati essenziali dell'inizio, della modifica e della fine di ciascuna sessione.
Nel comunicare l'inizio o la modifica di una sessione con l'aggiunta di uno o più nuovi media SipProxy dovrà valutare la risposta del CAC che ne indicherà l'ammissibilità rispetto limiti imposti per il gruppo di apparati definiti per mezzo di subnet.
Se la risposta indica l'inammissibilità dei nuovi media, SipProxy "bloccherà" la nuova richiesta.
Bloccare la nuova richiesta significa rifiutare la nuova sessione o la modifica di una sessione esistente.
Il concetto che sta alla base del modulo è la conoscenza della topologia della rete, partendo dal presupposto che ogni sito può avere una o più sottoreti.
Il CAC agisce a livello di sito, per cui la banda disponibile viene occupata in maniera indifferente da tutti gli utenti del sito.
Le topologie di rete fanno sì che i media scambiati tra user-agent collocati in siti arbitrari seguano un unico percorso. Questa caratteristica consente al modulo di applicare correttamente il Call Admission Control nella rete geografica.
Il modulo, grazie alle informazioni ricevute dai vari SipProxy, è a conoscenza in ogni momento della banda occupata in ogni segmento della WAN.
All'arrivo della richiesta di aggiunta di un nuovo media tra due indirizzi IP di sottoreti distinte, il modulo valuta se tale richiesta è compatibile con la banda bonini picattualmente libera per ciascuno dei segmenti di rete che collegano le sottoreti cui appartengono i suddetti indirizzi IP. Se il controllo ha esito positivo, viene incrementata la banda in uso con il nuovo media, altrimenti viene fornita a SipProxy una risposta negativa.

Ing. Amedeo Bonini Baraldi
titolare Alceo srl

Ultimo aggiornamento Lunedì 08 Settembre 2014 17:03