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Osservatorio Smart Working

Lunedì 20 Ottobre 2014 09:29

Il tema trattato dall'Osservatorio del Politecnico di Milano sembra un tema marginale, ma in realtà rientra nei grandi cambiamenti che stanno interessando le organizzazioni. Si riscontra che va sparendo il "lavoro di mezzo", quello svolto con ripetitività e con basso livello di partecipazione. E questa consistente mancanza di posti di lavoro intermedi rischia di produrre anche effetti sulla tenuta del clima economico e dello stato democratico. I lavori che sopravviveranno, a parte quelli della fascia più bassa (e quelli direttivi), saranno caratterizzati da autonomia, responsabilizzazione e partecipazione condivisa.

Ma tale scenario non può realizzarsi se non attraverso innovazioni nella leadership e nelle strutture organizzative delle aziende.

Lavorare in modo intelligente, "smart", stimolando le persone a lavorare per obiettivi, dando loro autonomia nella definizione delle modalità per raggiungerli è uno dei principali temi di interesse per le aziende presenti in Italia, come confermato dai risultati presentati lo scorso 15 ottobre al Politecnico di Milano dall'Osservatorio Smart Working.

Fare Smart Working significa agire su quattro leve progettuali: tecnologie digitali, policy organizzative, spazi fisici, e stili di leadership comportamenti organizzativi.

Abbiamo rivolto alcune domande a Fiorella Crespi, Responsabile della Ricerca.

1) Le tecnologie sono realmente abilitanti? O si limitano ad attivare alcune crespifunzionalità? Su quali altri aspetti bisogna agire?

Il punto di partenza delle iniziative di Smart Working è spesso l'introduzione di nuove tecnologie e strumenti abilitanti (su cui il 59% del campione ha già attivato iniziative). Si parla di tecnologie digitali che supportino comunicazione e collaborazione integrata in modo da permettere alle persone di riuscire ad interagire anche a distanza , come la Unified Communication & Collaboration (ambito più diffuso, con ben il 70% delle aziende che hanno già realizzato iniziative), Social Computing (presenti ancora solo nel 25% delle aziende del campione). Altre iniziative rilevanti sono quelle che consentono di accedere ai dati e alle applicazioni necessarie per lavorare anche a distanza come le Mobile Business Apps (diffuse nel 51% delle aziende del campione) e il Cloud e la Virtualizzazione del Desktop.

Tuttavia, limitarsi a dotare le persone degli strumenti tecnologici non rappresenta una garanzia di successo dello Smart Working: è infatti fondamentale agire in modo sinergico sui comportamenti delle persone e sugli stili di leadership dei capi.

2) Come lo smart working può incidere sullo stile di leadership? Dai casi di studio cosa si comprende?

La Ricerca ha messo in luce come l'adozione di tecnologie, di policy organizzative e di adeguati spazi fisici da sole non sono sufficienti per garantire il successo delle iniziative di Smart Working. Gli stili di leadership e i comportamenti delle persone sono infatti il centro della trasformazione e in particolare i comportamenti dei capi sono la prima barriera e al tempo stesso vero driver di beneficio. Cambiare il modo di gestire i collaboratori in ottica Smart significa passare dal controllo completo delle modalità di esecuzione delle attività lavorative alla valutazione del raggiungimento dei risultati.
A supporto di questa trasformazione, attraverso il confronto con alcuni manager che hanno vissuto in prima persona questo tipo di cambiamento, abbiamo definito lo Smart Working Leadership Journey: un modello guida per il cambiamento che si basa su quattro principi di leadership fondamentali.

  • Sense of community a favore di un modo di relazionarsi più aperto e collaborativo allargato all'intera organizzazione
  • - Empowerment a favore di progressiva delega e responsabilizzazione tra capi e collaboratori
  • - Flexibility a favore di un adattamento dinamico delle modalità di lavoro in funzione delle esigenze dell'individuo e dell'organizzazione
  • - Virtuality a favore della scelta del corretto mix di questi canali in funzione delle esigenze organizzative e delle caratteristiche degli individui.

Anche nei casi best, che sono stati premiati, hanno sottolineato l'importanza di questo aspetto evidenziando che le azioni di change management hanno riguardato anche questo.

3) Quali progetti per l'Osservatorio?

Come Osservatorio siamo sicuramente soddisfatti di come, forse anche grazie al nostro contributo, sia cresciuta in questi anni la consapevolezza della rilevanza del tema in Italia presso le aziende ma è fondamentale per noi continuare a stimolare la diffusione di buone pratiche e fornire metodologie e strumenti utili alle aziende per realizzare i progetti anche attraverso un tavolo continuativo di confronto per i diversi interlocutori aziendali.
Fare Smart Working non è una semplice opportunità, ma bensì una necessità non più rimandabile per aziende e persone!

bullet-arancio leggere: Politecnico di Milano: «Smart Working: si può e si deve!»

poli

 

Ultimo aggiornamento Lunedì 27 Ottobre 2014 10:41