Home Notizie Il telelavoro in Europa

Il telelavoro in Europa

Mario Massone / Giovedì 22 Luglio 2010 10:28

Il telelavoro, secondo alcune statistiche é ancora poco sviluppato e riguarda solo dell'8% dei lavoratori nell'UE-27. Pochi paesi sembrano essere più avanzati (Repubblica Ceca, Croazia e Danimarca, più del 15%). L’indice per l’Italia è inferiore al 4%.
Ma questo livello di diffusione cresce se si analizzano meglio le modalità di impiego.

Infatti il mondo dei telelavoratori interessa almeno tre categorie:

  1. "unofficial teleworker"
    Il telelavoro in cui l'addetto svolge la sua attività in vari posti (a casa, in albergo, presso gli uffici dei clienti, in manifestazioni); questo gruppo è denominato "lavoratori elettronici nomadi" o "mobile teleworker" e può operare anche in centri specializzati di telelavoro o in "electronic cottages".
  2. "wage-earner teleworker, stipendiati"
    il telelavoro in cui è un'organizzazione, che alla ricerca di adeguata flessibilità, propone al telelavoratore di svolgere una specifica attività da una determinata sede, ad esempio dal proprio domicilio.
  3. "freelance teleworker, imprenditori"
    il telelavoro in cui un'impresa di servizi call center, offrendo i propri servizi sul mercato, decide di remotizzare alcuni operatori che svolgono attività specializzata e indipendente (freelance) e questi possono operare dal luogo più opportuno.

 

Ultimo aggiornamento Giovedì 22 Luglio 2010 10:46