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L’insoddisfazione dei collaboratori

Administrator / Giovedì 15 Marzo 2012 17:35

In Italia molti dipendenti sono insoddisfatti del proprio lavoro e questa situazione - che non agevola l'innovazione - è dovuta a vari fattori, ma è anche riconducibile a pratiche e comportamenti organizzativi su cui le aziende possono e devono intervenire.

I collaboratori segnalano come la credibilità e la visibilità siano le qualità più importanti richieste ai propri responsabili: in questo clima d’incertezza ed instabilità, le persone chiedono leader più presenti e focalizzati sulle persone, che condividano e comunichino maggiormente strategie ed obiettivi aziendali, risultati, iniziative e progetti di cambiamento.
Per contro, secondo loro, la maggior parte dei manager oltre a non aggiornarsi si irrigidisce sempre più sulle proprie posizioni, e sono incapaci di osservare le problematiche da prospettive diverse.
Tra l’altro, questa situazione vale sia per il top management che per il middle management, per cui si riscontrano opinioni altrettanto negative. In particolare sulla capacità dei capi di favorire e pianificare lo sviluppo professionale e la formazione dei collaboratori e di prendere decisioni corrette su performance e meriti.
Lo scollamento tra comportamenti enunciati e messi in atto è spesso una delle più gravi cause di demotivazione all'interno delle aziende, così come il non sentirsi valorizzati nello svolgimento del proprio lavoro.

Certo che diventa irreale attendersi che persone demotivate collaborino, siano proattivi e riescano a produrre l'innovazione costante che oggi serve tantissimo alle aziende.
Le tecnologie UCC - e di web collaboration in particolare - stanno contribuanimendo a cambiare profondamente le aspettative delle persone ed occorre fare in modo che tali aspettative non vengono disattese.
Per prima cosa bisogna metter in atto un approccio proattivo, ovvero riorganizzarsi dal punto di vista tecnologico, delle metodologie e della gestione delle risorse umane.
E’ importante saper utilizzare bene le nuove tecnologie per aumentare la disponibilità delle informazioni e dei feed-back e ridurre l’incertezza nel processo decisionale.
Inoltre tale “sapere” deve essere pervasivo nell’azienda, se non si raggiungono percentuali bulgare tra gli utilizzatori ed elevati volumi d'uso non è pensabile che gli investimenti in tecnologie UCC possano raggiungere i ritorni attesi.
Per agevolare questo cambiamento occorre avere collaboratori capaci di utilizzare con creatività e senza preconcetti le tecnologie web 2.0 e di mettere in pratica le nuove metodologie.
La semplice formazione, intesa come l'acquisizione dei metodi e delle capacità necessarie per lo svolgimento di una determinata attività, risulta essere insufficiente se non supportata da un'adeguata informazione che abbia lo scopo di trasferire le conoscenze relative a obiettivi, compiti e strategie, per poter esercitare le proprie competenze.

La motivazione dipende sia dal collaboratore che dal suo responsabile: non esista un modo universale per motivare i propri collaboratori. C'è chi si sente motivato dalla retribuzione, chi invece trova motivazione nella fiducia che viene riposta in lui, nelle crescenti responsabilità, nella possibilità di potersi muovere in autonomia, in un apprezzamento per il buon lavoro di fronte al team oppure rivolto faccia a faccia.
Quindi, anche l’uso e l’impiego corretto degli strumenti di UCC sono influenzati dalla sfera motivazionale; e non si può pensare che essi possano essere diffusi ed impiegati nello stesso modo in tutta l’organizzazione 

I progetti di KM si svilupperanno nelle nuove soluzioni di web collaboration.

Motivazione con competenza, visione strategica con capacità operative: questi sono i binomi indispensabili per poter raggiungere gli obiettivi aziendali.
Infine, va osservato che quando il mercato del lavoro si riprenderà, saranno le risorse di maggior valore a rischiare di uscire per promuovere la loro carriera; saranno proprio quelli che non si vorrebbe perdere e che, magari, sarebbero anche utili alla piena ed efficace diffusione degli strumenti di collaboration.
Anzi, potrebbe essere proprio l'affezione all'impiego di questi strumenti a rappresentare un fattore di dissuasione ad abbandonare l'azienda e l'UCC può essere visto come strumento di fidelizzazione per i collaboratori più validi.

Ultimo aggiornamento Domenica 18 Marzo 2012 11:26