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Le nuove organizzazioni

Giovedì 10 Giugno 2010 13:55

Bisogna guardare all’innovazione da una nuova prospettiva.
Tutti i cambiamenti portano a commettere errori, errori imprevedibili, e soprattutto portano a scoprire ciò che non si pensava di poter scoprire, cambiando le nostre convinzioni e creando un nuovo ordine delle cose.

Questo è il cambiamento.
E in molti sono convinti che il modo in cui opera la stragrande maggioranza delle aziende deve essere cambiato, perché non funziona più bene.
Tale situazione si riscontra sia esaminando le aziende al loro interno sia i mercati su cui le stesse operano.
Ad esempio, nel primo caso una percentuale limitata degli addetti si sente coinvolta nella propria attività lavorativa e nel secondo caso una percentuale ancora più ridotta di clienti dichiara di chiedere informazioni all’azienda per decidere dei loro acquisti.

Si stanno creando due nuove strategie di marketing: social employee e social customer.
Nel “marketing interno”, il contenuto diventa paradossalmente meno importante rispetto alla necessità di collegare i flussi tra le diverse esperienze degli addetti; per aggregare fiducia e competenze e costruire aziende più interessanti.
Nel “marketing esterno” si riscontra come il controllo del brand sia sempre più nelle mani della rete, anziché delle aziende.



Da sottolineare come il cambiamento dei clienti (delle loro esperienze) richiede una modifica profonda delle organizzazioni interne alle aziende e dei loro addetti. Ed in una sorta di ciclo positivo e continuo tale cambiamento influenzerà la "filiera" (fornitori e partner) ed il mercato in cui le aziende operano.
  
Alla base di questi cambiamenti vi è anche la spinta della generazione Y, che porta una cultura diversa e, soprattutto, nuovi concetti di appartenenza.

Gli indicatori di valore e di rendimento delle organizzazioni nel tempo hanno andamenti molto diversi a seconda se siamo di fronte ad una organizzazione impostata dal basso (pull) oppure impostata dall’alto (push).

 

Cosa fare?
In breve:

  • Fornire al più presto (i tempi sono limitati) alle persone una infrastruttura per collaborare, integrando le due realtà , quella pull, spontanea dal basso, e quella push, organizzata dall’alto.
  • Coinvolgere il cliente, passando dalla pubblicità tradizionale alle altre forme di comunicazione condivisa e partecipata.


 


Restano da affrontare i problemi del controllo e del ROI.
Il primo dovrà essere per forza di cose distribuito.
Il secondo dovrà recuperare inefficienze tra vecchio e nuovo sistema organizzativo e potrà contare sulla riduzione del costo di acquisizione dei clienti.
Ma forse vi sono ancora altre barriere e scuse per non cambiare e non partire.


Riflessioni tratte da International Forum on Entrerprise 2.0 
Milano - 10 giungo 2010

Ultimo aggiornamento Giovedì 10 Giugno 2010 18:25