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UC, pro e contro

Venerdì 10 Settembre 2010 10:17

In quanti modi gli individui possono essere contattati (*) ? In una organizzazione via rete fissa, e-mail, mobile, smartphone. Poi a casa: cellulare personale, account Facebook, Twitter, Skype, indirizzo di chat, telefono fisso. E l'elenco potrebbe continuare.

Questa situazione crea canali multipli su reti e tecnologie diverse, alcuni vecchi e alcuni nuovi, ognuno offre una scusa per il mancato contatto: "ti ho detto la scorsa settimana in e-mail", o "ho lasciato un messaggio sul tuo cellulare".
Unificare tutti questi canali per creare la comunicazione unificata è fondamentale sia per la semplificazione sia per avere un po' di spazio personale.
Si tratta di un obiettivo che non è solo di vasta portata, ma che alla fine dovrebbe migliorare la qualità della comunicazione, ridurre i costi operativi, rispettare l'ambiente - riducendo potenzialmente la necessità di spostamento - e migliorando la coesione organizzativa attraverso la migliore interazione tra i gruppi, soprattutto tra le persone che vivono in località diverse e lontane.

Questa nuova forma di scambio ha un impatto sulle infrastrutture. Il conseguente aumento del traffico di rete mette ulteriore pressione sullo sfruttamento della larghezza di banda, sulla qualità del servizio, sulla gestione della rete e sui costi associati. Ciò potrebbe fare in modo che altri sistemi reagiscano più lentamente.

E’ fondamentale che le organizzazioni intraprendano un progetto UC con particolare attenzione. Possono essere costretti a cambiare parte del loro sistema di comunicazione attuale in modo da beneficiare veramente delle nuove prestazioni.
Ci può anche essere una pressione politica che frena una adozione pervasiva per l’intera organizzazione, ma possiamo essere certi che coloro che adottano i servizi UC molto difficilmente torneranno indietro.

(*) Considerazioni tratte dall’articolo "Personal view: understanding the pros and cons of unified communications", di Philip Miller, global head, Intelligent Collaboration Group, Formicary.
Leggere l’articolo pubblicato su Financial Time – 17 giugno 2010 

Ultimo aggiornamento Venerdì 10 Settembre 2010 10:33