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Rapporto Asstel

Giovedì 28 Ottobre 2010 09:16

Secondo Asstel nei primi sei mesi del 2010 il mercato delle telecomunicazioni è calato del 2,3% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Si riducono ricavi, margini e occupazione. Unica area positiva resta la banda larga, in particolare mobile.

Il rapporto, preparato da Analysys Mason, ha analizzato l’intera filiera delle tlc rappresentata dalle aziende le cui attività principali sono funzionali allo sviluppo di reti, fornitura e gestione di servizi.

Per le comunicazioni voce il numero totale di linee del mobile è pari a circa 10 milioni di linee, con una penetrazione del 150%, la più alta in Europa.
Nell’ambito della banda larga, gli accessi su rete fissa sono aumentati, ma in termini di penetrazione siamo fanalino di coda in Europa.
Invece la penetrazione della banda larga mobile è la più alta in Europa.

Per quanto riguarda l’offerta di servizi a banda larga su rete fissa la copertura ADSL1 è intorno all’88%. Inoltre l’Italia ha il primato del più alto livello di copertura e di linee attive in fibra in Europa. In termini di velocità di accesso le offerte oltre i 10 Mbit/s sono ampiamente disponibili e la copertura dell’ADSL2+ è oltre il 67%. Alcuni operatori stanno già offrendo, su aree limitate, collegamenti a 100 Mbit/s.
Sembra, quindi, che il ritardo nella penetrazione rispetto ai dati europei non sia dovuto all’offerta, ma collegato alla domanda, con cause di natura sociale e culturale (ovvero scarsa alfabetizzazione ICT) e con disomogeneità socio-culturali sul territorio.
Un problema consistente per il settore è legato alla disintermediazione della filiera dalle nuove fonti di ricavo. Infatti soggetti esterni alla filiera (come Google, Facebook, YouTube, eBay etc.) stanno registrando ricavi in forte crescita, mentre il vantaggio in termini di ricavi per gli operatori di rete è limitato, dato che questi ultimi sono disintermediati nella maggior parte dei casi, e si manifesta in maniera indiretta tramite lo stimolo all’adozione dei servizi di tlc.



Nonostante tutte le criticità, il settore delle telecomunicazioni si mostra al centro di un circolo virtuoso che può veicolare lo sviluppo economico, un modello virtuoso di sviluppo tecnologico, offerta di nuovi servizi, espansione della domanda d’innovazione, apertura di nuovi indotti.
In sintesi occorre che la politica si impegni a rendere più moderno il nostro sistema economico e sociale.

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Ultimo aggiornamento Giovedì 28 Ottobre 2010 09:33