Home Notizie UCC, adozioni e investimenti previsti

UCC, adozioni e investimenti previsti

Martedì 07 Ottobre 2014 18:27

A che punto siamo sull'adozione e sugli investimenti per il mercato della Comunicazione Collaborativa? Per le soluzioni e per i servizi di Unified Communication & Social Collaboration sono state identificate tre aree: 1) Condivisione e Comunicazione unificata, 2) Collaborazione e de-localizzazione dell'informazione e 3) Social Networking.

Nel seguito si riportano le definizioni per ciascuna categoria e la distribuzione dei casi in cui le soluzioni ed i servizi UCC siano adottati dall'azienda e in cui l'azienda intende investire.

1) Condivisione e Comunicazione unificata.
Fase dell'azienda in cui voce, video e trasmissione dati sono integrati in applicazioni convergenti. Nella fase di convergenza con le applicazioni, vengono introdotte funzioni aggiuntive per gli utenti, tra cui audioconferenza e informazioni su chi chiama.
L'uso di informazioni sulla presenza permette di visualizzare se i contatti sono o no al telefono e di abilitare applicazioni, come la messaggistica istantanea.
I processi di comunicazione interni riguardano file sharing e file versioning

2) Collaborazione e delocalizzazione dell'informazione.trefasi
Fase dell'azienda in cui si consolida l'implementazione dell'architettura che assicura l' integrazione e la convergenza voce e video su reti dati.
Si affrontano le sfide legate alla diffusione dei dispositivi mobili e al passaggio al cloud computing, per offrire agli utenti risorse per la memorizzazione, il processamento e la condivisione di big data utilizzando qualsiasi dispositivi in qualunque momento e in qualsiasi luogo.
Sotto l'aspetto gestionale, gli strumenti di management 2.0 hanno impatto sui comportamenti organizzativi e sul project e knowledge management.

3) Social Networking.
In questa fase l'azienda si dota di un sistema organizzativo social, che comporta non solo la diffusione di piattaforme di networking, ma anche la creazione di un social portal: "entry point" che consente a tutti la doppia visione, ovvero l'accesso al profilo individuale e alle community corporale.
Questo modello comporta un impatto sui processi organizzativi, con la creazione di brand community per la co-genenerazione di prodotti e servizi con i clienti, modalità di employer branding online, servizi di social media customer care o di social store con commercio elettronico.
Le piattaforme sono dotate di un sistema di social analytics, utilizzabile anche da mobile.
Viene redatta e diffusa una social media policy, incluso un sistema di governance 2.0.


bullet-arancio Fatto 100% i casi in cui siano state adottate soluzioni che rientrano nella fase 1) sopra descritta, nel 30% di tali situazioni sono stati anche attivati servizi e soluzioni che rientrano nella fase 3), mentre il 25% del campione ha adottato soluzioni classificate nella fase 2).
Il potenziale eleggibile di passaggio dalla fase 1) alle successive resta comunque  elevato, in quanto é quello che richiede maggiori cambiamenti ed investimenti.

fase tre

Ultimo aggiornamento Mercoledì 08 Ottobre 2014 08:26