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Riflessioni dopo premi

Lunedì 18 Aprile 2011 15:56

Nel seguito sono riportati i temi affrontati da Mario Massone nel corso della serata di consegna dei “Premi Collaborazione e Comunicazione Unificata”.

Il mercato dei servizi e delle soluzioni UCC è uno dei più promettenti, ma il Forum UCC ha evidenziato alcuni passaggi critici di tale sviluppo.  

1)     Affinché UCC possa produrre reali benefici deve poter contare su una diffusione estesa e su un impiego realmente collaborativo da parte degli utilizzatori finali.
L’UCC sta mettendo in evidenza quanto l’ICT delle aziende debba migliorarsi nel demand, ovvero nell’ascoltare gli utilizzatori finali e nell’interagire con loro. In questo caso potrebbe assumere un ruolo significativo l’assistenza funzionale dell’ICT.

2)     Serve una maggiore integrazione nei processi di business:
- sia come esperienza del cliente cittadino,
- sia in modo trasversale su tutta la filiera (processi interni ed esterni) e qui ci si scontra con i “silos” che anche gli Osservatori del Politecnico MIP ha evidenziato come un ostacolo per lo sviluppo di UCC.

3)     Il mercato dei servizi e delle soluzioni UCC, in Italia, deve svilupparsi presso le PMI e la PA (legge Finanziaria 2008 per il VoIP, oggi solo il 6% dei telefoni è VoIP).
In particolare per la componente di collaboration le soluzioni in cloud sono avvantaggiate, ma richiederanno maggiore capacità di upload e download ed investimenti nelle reti di accesso.

4)     Le società dell’offerta devono continuare a promuovere le tecnologie avanzate di UCC sia internamente che verso l'esterno. Inoltre devono rivedere la propria struttura commerciale per poter soddisfare esigenze concrete:
- la ricerca di maggiore efficienza (attraverso la condivisione attività)
- il contenimento dei costi delle organizzazioni (favorendo anche qualità del lavoro e della vita)

Innovare serve per competere, pochi ne dubitano, ma molti sanno che il successo non è scontato. Cosa bisogna fare per innovare?
Ciascun imprenditore o responsabile dovrà portare la propria visione nell’organizzazione e nel business; ad esempio creando una struttura dedicata e individuando il settore di mercato più interessato.
Nel processo innovativo la dimensione personale è fondamentale.
Le tecnologie di Collaborazione e Comunicazione Unificata sono prioritariamente viste al servizio delle persone prima ancora che e delle organizzazioni.

Anche per tale motivo il Forum UCC dedica le prossime iniziative in barcamp “format partecipativo” a clienti e aziende.  

- Mercoledì 25 maggio 2011.
"UCC per Clienti e Cittadini. Come le soluzioni UCC cambiano il front-end delle aziende".

- Martedì 14 giugno 2011
“UCC per imprese ed enti. Come l'impiego di reti sociali, groupware e altri strumenti di UCC contribuiscono a migliorare attività e servizi" 

Grazie a queste iniziative inizieremo a valutare le best practice con i vantaggi ottenuti e ad individuare e creare le metriche che possano agevolare il confronto tra le aziende.

Sottolineiamo ancora quanto spesse volte abbiamo affermato: lo scambio di informazioni e l'uso dell'intelligenza collettiva in azienda è fondamentale per prendere decisioni con informazioni adeguate e in tempi minori, e questo rappresenta un indubbio vantaggio competitivo per le aziende.
Ma le tecnologie di Collaborazione e Comunicazione Unificata non si limitano a produrre effetti benefici sulla produttività, esse hanno anche alcuni risvolti sociali.

UCC produrrà nuovi posti di lavoro? Non direttamente e comunque non saranno “vecchi posti”, ma nuove professioni, ad esempio sul versante dell’offerta nell’assistenza funzionale e nel cloud broker.

Per agevolare l’innovazione servirebbe guardare a norme e incentivazioni che possano favorire UCC.
Ecco alcuni esempi.
Il progetto Italia 2020 Programma di azioni per l’inclusione delle donne nel mercato del lavoro, che prevede incentivi (4 milioni di euro) per occupazione femminile in telelavoro.
Ricordiamo poi la legge n. 33/2009  relativa al “contratto di rete” in cui due o più imprese si obbligano ad esercitare in comune una o più attività economiche rientranti nei rispettivi oggetti sociali allo scopo di accrescere la reciproca capacità innovativa e la competitività sul mercato. Va ricordato che é stata introdotta una agevolazione fiscale per le imprese che sottoscrivono un contratto di rete. In particolare é previsto un regime di sospensione d’imposta relativamente alla quota degli utili dell’esercizio accantonati ad apposita riserva e destinati alla realizzazione di investimenti previsti dal programma comune di rete. In relazione a ogni singola impresa, l'importo di utili che non concorre alla formazione del reddito non può superare il limite di 1 milione di euro.
Ci chiediamo se vi sono progetti UCC, in particolare per la parte di collaboration, che rientrano nelle situazioni suddette.  

In prospettiva l’adozione di soluzioni UCC potrebbe promuovere l’adozione di un “bollino” di riconoscimento delle società, tra tematiche di Green ed SCR con forte attenzione agli stakeholder.

Infine una considerazione sulle possibilità educative di UCC. La diffusione dei servizi di UCC sul lavoro servirà in un certo senso a “disintossicare” i giovani nuovi assunti dall’uso spesso indiscriminato di strumenti di comunicazione che impiegano gli utilizzatori, piuttosto che essere impiegati da questi ultimi.

Chiudiamo con una certezza: nel giro di pochi anni ci chiederemo come abbiamo potuto vivere ed agire senza questi strumenti a nostra disposizione.

Milano, 14 aprile 2011

Ultimo aggiornamento Martedì 19 Aprile 2011 10:15