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Libertà, ovvero Responsabilità e Fiducia

Martedì 09 Ottobre 2018 17:06

E' stata presentata la versione italiana del libro “Freedom Inc. - Come liberare il potenziale delle persone e la performance delle imprese”, di Brian M. Carney e Isaac Getz. Oggi più che mai una impresa deve essere “liberata”.

Chi e cosa sta ingabbiando le nostre organizzazioni, impendendo loro di innovare, di competere e di essere occasione di crescita per le persone che vi lavorano?
Il primo movimento di liberazione riguarda l’iniziativa e il potenziale più elevato di ciascuna persona. Le catene che costringono la nostra iniziativa nel luogo di lavoro si chiamano sfiducia e controllo.libro libert

Gli ultimi due decenni hanno visto crescere un movimento globale che ha trasformato decine di imprese e l’esistenza di miglia di lavoratori utilizzando una risorsa a molti sconosciuta: la libertà, ovvero la responsabilità delle persone di fare ciò che loro, non i loro capi, decidono essere migliore per l’azienda secondo un proposito da tutti condiviso.

Il dibattito sul cambiamento delle organizzazioni private e pubbliche sta toccando il massimo interesse anche in Italia. Lo dimostra la presentazione del libro Freedom Inc, che (rimasto per mesi in vetta alle classifiche di settore in Francia) ora pubblicato in Italia, che coglie il fenomeno nel suo nascere e contribuisce a trasformalo in un movimento globale che abbraccia imprese in ogni settore e dimensioni.

Sono cambiati i rapporti tra “padrone e dipendenti”, sono mutate le tecnologie impiegate sul lavoro - sia di fabbrica che negli uffici - il clima esterno è profondamente cambiato.

Si fa ricorso al welfare non solo per i vantaggi fiscali, ma soprattutto perché le aziende sono consapevoli che la motivazione dei collaboratori deve far leva su strumenti diversi, ad esempio un ambiente di lavoro più confortevole e un insieme di servizi che favoriscano l’equilibrio degli interessi di lavoro e personali.

Si riscontra che allo stato dell’arte molte innovazioni incontrano ancora resistenze e che tali freni non vengono solo messi in atto dalle vecchie generazioni, ma anche dai giovani. Si pensi, ad esempio, alla necessità di ricorrere al diritto alla disconnessione nel caso di un impiego inadeguato dello smartworking.

Il libro pone al centro di questo cambiamento addirittura il concetto della libertà, come liberazione dalla “catene” dei processi esecutivi e rigidi, dove manca la possibilità di essere creativi o di lavorare con l'opportunità di realizzarsi e crescere nelle competenze professionali.
Gli autori propongono “esempi estremi” con casi di successo dedicati ad aziende pubbliche e ad organizzazioni militari, ove si è dimostrato che il cambiamento “agile” ha portato a risultati interessanti dai diversi punti di vista, sia per le strutture (tempo e risultati prodotti) che per le persone (qualità della vita).
Resta da capire quanto di tutto ciò può essere realizzato in Italia.

Intanto, lo stesso sindacato pone il problema di come sia sempre più sfumata la distinzione tra lavoratore dipendente (subordinato) e lavoratore autonomo (es. a progetto).

La fiducia resta una sfida da affrontare. Sia che si tratti della fiducia che deve porre l’impresa nei confronti dei propri collaboratori, sia che si tratti della fiducia che questi ultimi devono porre nei confronti della loro azienda.

Ultimo aggiornamento Martedì 09 Ottobre 2018 18:05